Gli insaccati della tradizione

L’immancabile appuntamento gennarino

Gli insaccati della tradizione

Lo maial n'arrive

Arriva gennaio, ma già dalle feste natalizie si sente qualcosa nell’aria, un profumo di tradizioni e cultura. Tra gennaio e dicembre ci si prepara per il famoso “rito del maiale”.

Pensate che perfino Boccaccio, nel suo “Decameron”, aveva fatto notare a Frate Cipolla che “In terra d’Abruzzi gli uomini e le femmine vanno in zoccoli su pe’ monti, rivestendo i porci delle lor busecche”, ovvero “Nella terra tra l’Abruzzo e il Molise gli uomini e le donne vanno con le loro scarpe, insaccando la carne di maiale nelle budella”.

Una tradizione antichissima che non muore mai.

Il rito del maiale, rappresentava, nel passato, la “scorta” di carne del contadino per tutto l’anno. Si dice che, all’epoca dei proprietari terrieri, se ne dovessero uccidere almeno due: uno per il contadino che allevava il maiale e uno per il padrone della terra. Con il rito del maiale si ricavava ogni tipo di prodotto, come l’immancabile sanguinaccio, una sorta di crema con zucchero, cioccolato e cannella, da usare come farcitura dei dolci. Oppure gli innumerevoli insaccati come le salsicce di carne o di fegato, il capocollo, la ventricina, il prosciutto, la pancetta, il lardo e tanto altro.

La tradizione vuole che il maiale venga ucciso proprio in questo periodo, tra dicembre e gennaio, durante la fase di luna calante (la’mmanganza), in un periodo compreso tra le festività natalizie e il 17 gennaio, giorno dedicato a Sant’Antonio Abate, protettore degli animali.

Una tradizione che si evolve e continua nel tempo, un momento da passare in famiglia, una festa: è tipica l’immagine del buon bicchiere di vino Montepulciano (per noi abruzzesi) e il “Cif e Ciaf” (pezzetti di carni grassi di maiale fritte con aglio e peperone dolce essiccato).

Molti sono coloro che portano avanti questo rito, allevando direttamente un bel maialino o acquistandolo già allevato, altri invece comperano la carne definita “depezzata” cioò già tagliata.

Ma tutti, allo stesso modo, hanno bisogno degli strumenti giusti per poter procedere con tutte le “operazioni”.

La scelta del coltello giusto è fondamentale: un buon coltello tagliente, riservato solo all’utilizzo dell’uccisione e del taglio del maiale.

Un buon grembiule per uno scudo igienico per la carne e per proteggere i nostri panni dal possibile sangue che rilascia il maiale.

Un tritacarne che permette di “riempire” le budella con la carne e creare le nostre amate e genuine salsicce, prosciutti e ventricine. Il tritacarne è quello strumento pratico e utile che si può applicare direttamente sullo spremi-pomodoro sostituendo semplicemente il suo beccuccio.

Molto utili sono anche le diverse tipologie di piastrine dal differente taglio e forma, in base alla grandezza di carne desiderata e che varia in base al salume che si è scelto di preparare.

La tradizione continua anche da noi: puoi trovare tutti gli strumenti giusti presso il nostro showroom in via Sandro Pertini o direttamente sul nostro store.

Se hai qualche dubbio, qualche consiglio da chiedere,   Contattaci, telefona allo 0873 54154 o passa nel nostro negozio a San Salvo, in via Sandro Pertini. 

Antinfortunistica, segnaletica, ferramenta,  elettroutensili e un settore dedicato ai veicoli, al giardinaggio, alla casa,alla sicurezza e ad adesivi e sigillanti: tutto quello che cerchi, da Torricella c’è!

Ti aspettiamo!

« Torna indietro